
PROGETTI
EDUCAUTISMO
Il progetto è rivolto a tutte le persone che si occupano del bambino con diagnosi di spettro autistico, familiari, insegnanti e operatori pastorali, catechisti e volontari.
L’obiettivo del progetto è la promozione di un percorso di cura inclusivo ed integrato negli ambienti di vita del bambino, così da migliorare l’accesso alle cure da parte dei bambini con svantaggio sociale e dare sollievo alle loro famiglie. Il progetto promuove un’azione di sistema, innovativa e validata scientificamente*, mediante l’acquisizione di abilità comportamentali da parte di più soggetti che entrano in contatto con il bambino.
La letteratura scientifica relativa al trattamento dei bambini affetti da spettro autistico raccomanda la realizzazione di interventi basati anche su modelli di intervento comportamentale intensivo e la promozione di un intervento di rete multidisciplinare che svolga azioni coordinate nei diversi contesti.
L’ipotesi del progetto è che l’applicazione di un modello formativo, è quella di rendere coerente e curriculare l’intervento educativo che viene svolto sul bambino sia dai genitori, dagli insegnanti, dai catechisti, dagli operatori pastorali che sono frequentemente parte della vita sociale dei bambini e ragazzi, mediante un’intensa azione formativa e di supervisione, produca una maggiore efficacia in termini di miglioramento di esito del bambino, oltre che di benessere e qualità della vita estesi alla famiglia nel suo insieme. Il fine del modello di formazione è quello di rendere “competenti” le reti così da rendere l’azione educativa che già naturalmente avviene in famiglia e in parrocchia, e quella che istituzionalmente avviene nella scuola volani capaci di pareggiare quella intensità che difficilmente potremmo declinare particolarmente in contesti di disagio sociale. Tale modello potrebbe rappresentare una buona prassi da prendere a modello in altri contesti italiani, per il grande pregio della sostenibilità


Responsabili Scientifici del progetto:
Mons. Andrea Manto
Pastorale per le Famiglie, Vicariato di Roma
Assunta Lombardi
UOC Formazione e Rapporti con Università
ASL di Latina
Aldina Venerosi
SCIC, Istituto Superiore di Sanità
Mons. Andrea Manto
OSTETRICA DI FAMIGLIA E DI COMUNITÀ
"Sentinelle" della salute Bio-psico-sociale dell'universo donna e famiglia.
Il modello, che nasce da una collaborazione della la Fondazione Ut Vitam Habeant con la FNOPO e Organizzazione del terzo settore come “ Oltre l’Orizzonte”, prevede una applicazione in diversi contesti pubblici-privati , consultori pubblici e cattolici, Case di comunità .
L’ ’introduzione del modello “ostetrica di famiglia e di comunità” nel SSR - SSN, ha la finalità di realizzare un sicuro presidio di assistenza continua e una costante interfaccia con le diverse organizzazioni del territorio con la realizzazione di un reticolo inter organizzativo per l’attivazione delle reti solidali socio-sanitarie e di comunità e per il rafforzamento della presa in carico integrata delle donne e dei minori.
Finalità del modello
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Consolidare il ruolo attivo della donna e gestante nel determinare le scelte assistenziali.
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Migliorare gli Indicatori di salute: tasso di taglio cesareo primario e sperequazione nell’accesso alle cure da parte dei cittadini in base al territorio di appartenenza.
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Rafforzare le politiche di prevenzione particolarmente la violenza sulle donne e il fenomeno della blues sindrome e della depressione postpartum.
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Contrastare il fenomeno della denatalità.
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Promuovere e sostenere l’allattamento materno.
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Umanizzare le cure.
